Cinema

Ermanno Olmi replica alle critiche di Diliberto

Ermanno Olmi replica alle critiche di Diliberto

Caro direttore, leggo sul Corriere del 24 aprile che col mio film Centochiodi ho fatto arrabbiare il signor Oliviero Diliberto. Mi dispiace sapere che a un convegno sulla giornata mondiale del libro promossa dall'Unesco si è sentito costretto a dichiarare che l'aver mostrato l'inchiodatura dei libri «è un messaggio diseducativo». Eppure ero certo che lo spettatore — come in generale è avvenuto — cogliesse la provocazione del paradosso (che secondo il Devoto Oli recita: proposizione formulata in apparente contraddizione con i principi elementari della logica ma che, sottoposta a rigoroso esame critico, sì dimostra valida). I libri, se non diventano vita incarnata, sono oggetti inchiodati nella rigidità di un sapere inutile. Ma il signor Diliberto mi ammonisce: «Così si individua il libro come un pericolo da estirpare. Operazione non dissimile a mille altre fatte in passato che hanno portato a immani tragedie. Bisogna stare attenti. Soprattutto quando si maneggiano le religioni». D'accordo, e aggiungo: come è capitato con le ideologie, scritte e imposte e nel loro nome si sono compiuti crimini di cui vergognarsi. E infine l'aver io profanato «i libri in nome di una presunta purezza del cristianesimo è profondamente diseducativo». Non ho affatto la presunzione di «purificare» il cristianesimo in quanto religione, bensì aspiro a un cristianesimo praticato come scelta di vita. Tuttavia, dopo essere stato redarguito, mi rendo conto della gravità della mia colpa e farò pubblica ammenda. Riconosco che il paradosso del mio film è talmente diseducativo che il contesto in cui ci troviamo inorridisce: infatti, la qualità del dibattito della nostra classe politica, la correttezza dei comportamenti parlamentari, il rigore della spesa nelle funzioni pubbliche, la sollecita giustizia, la eguaglianza di trattamento nella sanità, la autorevolezza degli insegnanti nella scuola, l'educazione e il sostegno della speranza per i giovani, la democrazia stessa, tutto è così altamente educativo che per consolarmi della mia colpa cercherò anche un solo amico disposto a bere un caffè in mia compagnia. Qualche volta, provi a rifletterci signor Diliberto. Ermanno Olmi